Come regalo di promozione in seconda elementare mi feci regalare il telefono in camera, il Grillo per l’appunto, perché da sempre ho avuto semplicità nel comunicare e voglia di chiacchierare. Ora che sono grande, per non dire altro, mi ritrovo impacciata con questa nuova era di uomini che non chiamano, non ti invitano ad uscire ma messaggiano creando una sorta di chat. Il fenomeno tocca tutti, anche quelli vicino alla pensione. Il problema dei messaggi, se non ti conosco più che bene, è il fraintendimento della cosa scritta. Non sentì la voce, non vedi l’espressione insomma come si direbbe in PNL manca il non verbale e il paraverbale. Leggi e basta chiedendoti a volte se è una battuta o un insulto, se è una battuta o un’amara verità. Lo stesso capita alle mie risposte, pur farcite di faccine, spesso tra le mie righe non si sente l’ironia della mia voce e mi ritrovo con una persona incazzata dall’altra parte quando io volevo solo strappare un sorriso. Io scherzo molto, ma letto il mio scherzare e non dialogato, a volte sembra un colpo basso all’ego maschile. Vero ci sono i messaggi vocali ma anche quelli sono unilaterali se poi non ricevono risposta rimani appeso senza capire che cosa hanno suscitato. Si rischia quindi, con tutta questa chat, di rovinare rapporti che potrebbero essere carini se solo uno si fosse capito. Se vedete quindi Dolly’s call non preoccupatevi , non voglio seccarvi, voglio solo fare due chiacchiere come ai tempi del Grillo.
…ci sono per il grillo… meglio g minuscola per non creare confusione…😊
Nency il Grillo è G maiuscola in quanto oggetto di design prodotto dall’Arch. Zanuso nel 1966