Papà Schiratti creo’ un mostro

Papa’ Romeo Bruno Schiratti avrebbe quest’anno compiuto 100 anni, era del 1917. Io nacqui tardi, unica figlia e femmina. Eppure lui mi educo’ con la grinta e la mentalità di un uomo all’avanguardia che ancora ai giorni nostri faccio fatica a trovare la stessa mentalità nel genere maschile. Mi diceva – realizzati e renditi indipendente perché così non dipenderai mai da un uomo e potrai scegliere se stare con lui o no – Per lui le donne erano una forza della natura e in effetti non avrebbe potuto stare con mamma Schiratti che fu una grande imprenditrice nel settore della moda. Io così sono cresciuta in un ambiente dove l’uomo e la donna avrebbero potuto fare tutto in egual misura. Ora, che c’è crisi nel mio settore, e a volte offro il mio Curriculum mi ritrovo uomini con la metà degli anni che avrebbe papà che mi rispondono –  noi le donne non le assumiamo  – cosa? Una donna in cantiere con tutti i geometri disoccupati che ci sono in giro ? – se penso che i primi passi in cantiere li feci a 4 anni a manina di papà mi chiedo se nel genere maschile c’è stata una involuzione. Forse noi donne italiane siamo troppo emancipate per certi ambienti ? Forse gli uomini italiani ci vorrebbero tutte segretarie in gonna corta e tacco 12? Magari con camicetta scollata da cui si intravede il pizzo del reggiseno ? Ma soprattutto pronte a dire sempre sì ? Io che sono, per lavoro, con lo scarponcino e il pantalone e anche in estate coperta tipo Burka perché in cantiere frequento etnie diverse non trovo una mia collocazione tra questi uomini moderni.  Poi questi si chiedono perché gli viene dato dei maschilisti, semplice perché lo siete.

 

4 commenti su “Papà Schiratti creo’ un mostro”

  1. Cara Dolly,
    Dopo i tuoi graditi inviti oggi sei riuscita a stanarmi!

    La bella foto tua e di tuo papà e i pensieri correlati, molto caldi e amorevoli,.posso dire siano polari al mio vissuto col mio, di papà. Brav’uomo, sempre in officina, credo 3/4 dei sui 84 anni li abbia trascorsi là, dove tutt’ora si reca ogni santa mattina, domeniche comprese (per lui “il lavoro è preghiera”).
    Spirito libero, con le sue filosofie di sopravvivenza, non vuole dice lui, condizionamenti…ma è grandemente dopato, caro papà. Sai, pensandoci bene, credo per lui sia esistito solo il mondo maschile, dove fatalità nascono anche “femene”. Lui ne ha avute 2!
    Ricordo la frase che spesso mi sentivo dire, con orgoglio :” la tua grinta ci voleva a tuo fratello. Pecà”… In pratica credo per lui sia stato come se per il maschilismo non esistesse. Era cosi.

    Sai Dolly, le mie resistenze nello scriverti in questo stimolante blog, oltre alla mia buona ignoranza in certi strumenti, è anche dovuto al fatto che mi son resa conto quanto davvero ognuno ha un suo modo di comunicare, il mio spesso è considerato incomprensibile e, non ti nego, a mia volta non ho proprio capito alcuni dei commenti che ho letto.
    In altri sono andata nel dizionario a verificarne i termini.
    Personalmente sò di parlare spesso per immagini, simboli..alla spasmodica ricerca di nessi tra gli argomenti. Nessi che alla fine portano tutti nel medesimo luogo, ogni argomento, ogni opinione: nel mistero dell’anima umana, nell’antico monito “uomo, conosci te stesso”. Pesantino, lo so.
    Ciò che vorrei aggiungere Dolly, è che mi pare questi Blog e i loro Blogger, stiano facendo in questa fase, come da ‘servizio sociale’, tipo. E ho l’impressione il loro futuro sarà questo.

    Quindi personalmente ti ringrazio e sono contenta di questa tua competente, generosa Eminenza grigia, la vostra buona intesa è alla base della riuscita del progetto, hai ragione.

    Buona notte
    Agnese

  2. Cara Agnese,
    Ti ringrazio per avermi dedicato tempo. Ci tengo però a soffermarmi sulla tua affermazione di assistenza sociale. Io volevo far sorridere le persone e a volte magari riflettere sulle mie stesse riflessioni ma se invece questo blog servisse per una sorta di terapia di gruppo ???? Vedremo in caso darò gli estremi per farmi un bonifico ahahah scherzo ovvio

  3. Prendo spunto dai miei genitori, mia madre una donna torinese nata nel 1936 nel pieno della crisi post I° guerra mondiale e cresciuta durante la II° guerra mondiale con l’italia da ricostruire, educata come tutte le ragazze dei tempi, cresciute per essere maritate al più presto, fare figli preferibilmente maschi, portare avanti il cognome (manco fossero tutte nobili) , saper cucire, badare all’economia domestica, ecc ecc, ebbene mia madre “venne sù l’esatto contrario”: ai piatti preferiva la biblioteca, ai panni da lavare preferiva scrivere al politico di turno, consapevole della NON/MAI risposta, ma a lei bastava poter dire la sua nonostante fosse una femmina con appena il diritto al voto, alle pulizie di casa preferiva imparare a guidare una macchina per essere indipendente, fino ad arrivare a essere l’impiegata modello che la fece crescere fino ai suoi risultati
    mio padre nato nel 1932, romano di nascita e vagabondo per lavoro, si sposò giovane ma rimase vedovo molto presto con due bambine da crescere, in un suo spostamento torinese conobbe mia madre, si innamorarono e si sposarono contro il parere contrario di tutti, persino quello di uno zio prete che offrì dei soldi pur di impedire e dire “questo matrimonio nonsadddafà”, solo perché mia madre ormai zitella oltre la trentina passata, in anni dove le donne si sposavano intorno ai 20/22 anni di età, zitella del quartiere borghese stava per sposare lo squattrinato romano, vedovo e pure con due figlie al seguito.. certo, si sposarono eccome, se lo fecero.. negli anni 71/72/73 nacquero tre bambini, me compresa… da genitori ornai attempati!
    Quando mi venivano a pretendere a scuola, avevano l’età dei nonni delle mie compagne.. ☺
    Ma erano i miei primi coach, indipendenza per non permettere a nessuno uomo di sottomettermi per un paio di calze, studia ciò che vuoi, dalla ragioneria alla parrucchiera, non ci interessa ma realizzati in qualcosa che ti renda libera di scegliere sempre!! Non esiste nessun bivio a cui tu non possa tirare in aria la monetina e fare testa o croce?! via.. scegli tu cosa prefissarti prima o la testa o la croce
    In effetti scelsi la croce di lavorare in edilizia, da semplice ragioniera e con dipendenti tutti uomini, dall’arch. all’ing., al muratore di ogni nazionalità, difficile difendersi ma la grinta non mi ha mai abbandonata in questi 28 anni!!!
    Ho visto donne geometra e architetto sudare sette camicie per vedersi un disegno, un parere accettato di fronte agli stessi arch e geometri uomini, differenza??! Si, c’era eccome.. c’è ancora

    Sono figlia di un camionista romano, da stornelli e poesie di trilussa e, di una consulente torinese tra profumi ed essenze di chanel seduta al regio con le sue opere e operette, due tipi completamente diversi.. fecero una famiglia in tarda età (ai tempi) ma erano più moderni dei tempi di guerre stellari!
    Mio padre diceva sempre, ho due figli maschi ma chi porta i pantaloni è Chicca, il vero Uomo
    grazie Dolly per il tuo blog… 🙂

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