A volte, a volte spesso, mi capita di sentire per strada – Ciao Dolly – e vedere una persona a me ignota avvicinarsi con aria familiare quasi fossimo amici da sempre. L’apoteosi della mia distrazione la raggiungo quando mi suona il cel, io vedo un nome registrato da me, ovvio, e mi chiedo chi sia. Il problema in entrambe le situazioni e’ reggere la conversazione cecando nel frattempo, in un angolo remoto della memoria, chi mai sia il tuo interlocutore. Vero che io, negli anni, conobbi, sia per lavoro che per vita privata, il mondo, ma vero e’ pure che queste conversazioni mi fanno perdere anni di vita. Ricordate al liceo quando durante l’interrogazione vi chiedevano l’unico argomento non studiato ? E voi iniziavate con voli pindarici a parlare del nulla ? Bene, lo stesso accade quando dovete intrattenere chi non sapete chi sia ma lui sa benissimo chi siete voi. Se poi incomincia pure a dire cose del tipo – ho visto Massimo e mi ha detto di salutarti – e tu ti chiedi, tra i vari Massimi che conosci, chi sarà l’amico in comune con questo emerito sconosciuto ? Mi raccomando rimanete vaghi: il tempo, i cantieri, i gatti, i dollypensieri in modo da non finire su terreni minati. Il peggio del peggio è se lo sconosciuto, vedendo il tuo sguardo perso, ti chiedesse – Ma ti ricordi chi sono io ? – A quel punto meglio dire – mi metta impreparato studierò per la prossima volta –
Cariiiina..mi succede.poco..piuttosto.ricordo.di vedere persone.e sapere che le.conoscevo..in.un.remoto.passato…il.brutto era.che.non sapevo.veramente.chi erano…