L’importante che se ne parli – nel bene o nel male – questo asseriva al liceo una delle mie professoresse. Lei molto egocentrica, in un istituto classico come le Suore Orsoline, forse pagava in primis lo scotto di esserlo. Meglio che parlino male, se non vogliono parlare bene, perché vuol dire che esisti, che ti fai notare. Se non parlano di te sei un nulla, ti ignorano e questo è peggio di qualche cattiveria incollata alle spalle. Ci vuole fisico, però , fisico bestiale come cantava Luca Carboni, per sopportare le malelingue. Ma se parlano di te tu esisti. Rubi loro tempo prezioso, vuol dire che nonostante quello che danno da vedere tu sei importante. Se ci pensi, del nulla non si parla, si parla di quello che ti colpisce e non importa come – l’importante che se ne parli – Devi però avere un atteggiamento di superiorità se ti metti al centro del mondo, infischiartene di quello che pensano di te. Devi avere un ego grande e strutturato, devi sentirti importante perché in alcuni momenti sei l’ombelico del mondo. Lascia che parlino, se parlano tu sei vivo. Non tutti però sono in grado di essere così egocentrici, alcuni nascono per rimanere in ombra e che ci rimangano. Sono quelli che non litigano mai con nessuno ma nessuno si ricorda di loro. Quindi che parlino pure male, mi danno importanza e io personalmente me ne infischio … Per non dire me ne ” fotto “