Ma come si fa a fare una canzone che inneggia al maltrattamento femminile, non fisico ovvio ma morale? Ferradini con il suo Teorema era da rinchiudere e gettare la chiave. – Prendi una donna trattala male lascia che ti aspetti per ore – avete provato voi tutte tirate in tacco 12 ad aspettare un uomo che dava appuntamenti vaghi? Aggirarsi per casa vestite di tutto punto aspettando che il citofono suonasse? – io si e sono durata 4 mesi poi l’ho spedito ….. Non farti vivo quando la chiami …… Mi ricorda “buona domenica” di Venditti che parlava di una poveretta che aspettava tutta la domenica che il telefono trillasse senza successo. Vi ricordate da giovani con il telefono fisso di casa che si alzava la cornetta per vedere se c’era la linea? E attendevi per ore chi non ti chiamava? Che torture…… Falle come fosse un favore ….. Ma il favore te lo faccio io che ti sopporto caro mio…. Insomma generazioni di maschietti cresciuti convinti che trattare male sia bello, che trattare male sia macho ….. Ma finitela che rimanete così tutti zitelli. Casanova docet – la donna va amata e fatta sentire importante anche se non è l’unica – voi non riuscite ad averne una e lui ne aveva a decine in contemporanea. Altri tempi ? Si per voi bruti e cafoni, per noi donne Casanova con i suoi modi gentili e’ un evergreen . Quindi cari maschietti usate pure la canzone teorema, di cui tutti ricordano solo la prima parte, perché alla fine anche Ferradini ritratta , e continuate a trattarci male che una sera vi risponderemo – esco con Mario !!!! –
Magari il Ferradini quel testo l’ha scritto in un momento di difficoltà, e poi dai, alla fine del suo spiegone, come hai detto tu, si rifà ritrattando e affermando “Non esistono leggi in amore”, ovvero: dimentica quello che ho detto prima, l’ho scritto ma non lo penso veramente.
Anche le ns. nonne, pur sagge, dicevano: “In amore vince chi fugge”, ma poi rimanevano, proprio come il Marco nostro. Un sorriso, Ciao.
P.S. Per la par condicio adesso dovresti fare un Dollypensiero sui testi di Noemi.:-)
Miei cari,
” Prendi il tuo cuore spezzato e fallo diventare arte”
Forse rintraccerete chi ha pronunciato questa frase…
A chi fosse interessata/o c’è il Romanzo – Baires di Chiara Rapaccini
“Un inno alla mezza età”…”dove le persone si piacciono per quello che sono”.
Si si, ho capito Dolly, sono fuori tema :-/
Sorry! Baci
Bello che ognuno scriva quello da cui viene ispirato
…c’è chi prende un cuore spezzato e l’invita a fare una passeggiata in montagna… non è forse la natura che ispira l’animo umano alla primordiale forma d’arte? …un gesto della mano… che ti sfiora con l’arte d’amare…ti ritrovi mano nella mano a camminare in mezzo ad un prato…pieno di fiori bellissimi che ti dispiace quasi calpestare…e allora inizi a volare…
chissà se la nonna… ma il nonno l’ha mai portata a fare un bel pic-nic?
Buona sera Nency,
un bell’interrogarsi il tuo, sui nonni.
Si, è senza dubbio come dici… ma facilmente la differenza la fanno le opportunità, le prospettive in qualche modo. In una parola, il destino… e i nostri nonni avrebbero li molto da raccontarci
🙂
Che piaccia o no purtroppo è la realtà…e questo vale sia per i maschietti che per le femminucce…
La canzone poteva anche essere scritta invertendo i ruoli…
Che l’essere umano sia facilmente condizionabile da certi meccanismi psicologici “paradossali” si sa e non sono pochi gli esempi (Sindrome di Stoccolma…la dipendenza dal gioco d’azzardo..)
Ma alla fine (soprattutto per tante donne)…non va bene mai nulla…
La donna che passa del tempo con il “tortutatore sentimentale ” cadrà un giorno tra le braccia del più sdolcinato romanticone…e…viceversa…
Vale sempre “..La donna è mobile..qual piume al vento…” e quindi…la donna merita più del maschietto quel tipo di canzone… 😉