Sorridi e circondati di persone sorridenti. Se qualcuno ti fa perdere il sorriso mollalo. Non si può vivere non sorridendo, costruisci la tua vita come un presepe con pastorelli e pecorelle allegre. Cambia la tua vita, cambia lavoro, cambia fidanzato/a se non stai bene, l’importante è darsi un’altra possibilità anche se sarai solo o disoccupato. Cambia, volta pagina, non crogiolarti nel malessere. Molla le cose tristi e ricerca di nuovo il bello nella tua vita. Appaga di più un’ora di felicita’ che giornate di dispiaceri. Blocca la tristezza e canta come la Vanoni – Tristezza per favore vai via – e se la causa della tristezza sono persone o situazioni buttale alle spalle, una spalla a Coppo ha salvato molte vite.
Brava adorabile Dolly, saggio atteggiamento di vita. Ad una prima e sommaria lettura m’era parso esagerato cambiare il moroso per due linee di febbre. Tuttavia, dopo aver faticosamente approfondito il concetto della maggior gratificazione ottenuta da un’ora d’amore piuttosto che due giorni di tafazzismo in pessima compagnia, mi sono convinto. Mi sto ancora tormentando sulla spalla di Coppo. Alludi all’avvocato di Berlusconi con le pene del “de cuius” rette su una spalla oppure si tratta di un ardito artifizio linguistico dove coniughi al singolare: “le spalle di Coppi (Fausto)”? Spero di averti strappato un sorriso … non si sa mai …
Caro Savonarola,
nascendo prima Achitetto di Blogger mi porto dietro termini cantieristici. La spalla a coppo o tegola che si voglia dire, dalla forma curva, intende la facilità con la quale puoi far scivolare tutto alle spalle.
Per il fidanzato, se regge l’ora d’amore reggerà anche il posto al fianco dell’amata, con tutti sti uomini poco prestanti gli aspiranti Sting meglio tenerseli stretti.
Un sorriso