Educato? A chi?


Educazione questa sconosciuta. Si perché al giorno d’oggi sembra che definirsi “Educato” sia un difetto. Nessuno rispetta nessuno, la gente non dice quello che pensa, magari, si ascolta intanto che parla – non ragiona e butta fuori parole e verbi senza pensare chi ha di fronte. Ti prendi del deficente da giovani che hanno ancora la bocca sporca di latte e che non hanno capito cosa stavi dicendo. Che tristezza, un tempo l’età era sinonimo di rispetto, ora più giovani sono e più credono di detenere il segreto del Santo Graal. A volte credo che il battipanni messo a riposo sia stato un errore delle nuove genitrici. Vi ricordate come eravamo? Già alle elementari se la maestra ti metteva un brutto voto tu rischiavi le botte, ora se la maestra ti mette un brutto voto le botte le rischia lei. Non dico di essere puniti per tutto ma un po’ di educazione “uscitela”. Per non parlare poi della grammatica, insieme alle buone maniere si sono persi anche i congiuntivi. E dei leoni da tastiera ne vogliamo parlare? Piccole pulci con criniera che si nascondono dietro un pc per dar sfogo alle loro repressioni. Come diceva Papà Schiratti – l’educazione non si impara sui banchi di scuola – propongo allora meno laureati e più educati 😎

Baglioni e gli amori estivi


A volte sono proprio anacronistica e parlo di cose che i giovani d’oggi non possono comprendere, un po’ mi dispiace ma e’ più forte di me – mi accontenterò quindi del pubblico over 50. Io venni su con le estati suggellate dai motivi di Baglioni, il Claudio nazionale musicava poesie che incantavano la mia generazione. Le chitarrate sula spiaggia cantando – quella tua maglietta fina – sono ricordi indelebili. Il primo bacio a fior di labbra, il batticuore al chiaror della luna, il bagno di mezzanotte. Chi non ricorda una cotta estiva sulle note di “ questo piccolo grande amore “.Brividi che corrono ancora lungo la schiena. Amori nati in spiaggia che duravano il soffio di una vacanza per poi essere dimenticati tra le pagine di un diario al ritorno in città. Che emozioni, che sensazioni… indimenticabili come solo i sedici anni possono essere. Ora e’ tutto diverso, non ci emozioniamo più così, non ci innamoriamo davanti ad un falò e non abbiamo un diario a cui confidare tutto. Che bello sarebbe rivivere per un attimo tutto questo … un attimo ancora. Non sarà certamente come allora ma sono sicura che risentire Baglioni in riva al mare potrebbe avere un effetto dirompente… concludendo il mio Dollypensiero nulla tolgo a Fedez, ma per me Baglioni rimane Baglioni e so che la generazione Discovery mi capirà ❤️

Buone nanne


A volte il momento migliore della giornata e’ l’ora della nanna… quando arrivi esausta la sera da essere raccolta con un cucchino, da caderti la testa nel piatto, da far fatica a mettere una posata in lavastoviglie … e’ proprio allora che desideri andare a nanne bobo’. Finiti i tempi della voglia di uscire, il dopo cena siglava l’inizio della nottate- andiamo in vita – era il motto dei Lupi della Notte. Ora il dopocena sigla l’inizio del – andiamo a letto – Eppure sono sempre io, la Dolly che animava le serate, la Dolly con il tavolo nella disco di tendenza, la Dolly che faceva un dritto non dormendo nemmeno un’ora. Ora dovessi fare un dritto lo farei direttamente al pronto soccorso. Gli anni inesorabilmente passano e ci sono giornate come oggi che potreste trovarmi addormentata nel vaso di gelsomino come Matisse. Che dire? Lo smalto dei 20 anni e’ rimasto, non è rimasta la tempra. Visto che Carboni afferma – ci vuole un fisico bestiale – io di bestiale ho solo il sonno … quindi “ Buone Nanne a tutti “ 😴😴

La capacità di noi donne

La capacità di noi donne di spezzare il capello in quattro e’ più unica che rara. La capacità di noi donne di cercare il pelo nell’uovo e’ un’arte solo nostra. La capacità di rompere le “pelotas”, per usare un termine carino, e’ insito nel nostro DNA. Magari il vaccino del COVID ci avesse modificato, avrebbe in alta percentuale rischiato di migliorarci. Ma perché a volte siamo così pigne? Perché con una parolina piazzata al momento giusto roviniamo l’incanto di un momento? Niente, o Gnente come direbbe la mia amica Paola, e’ più forte di noi. Nasciamo predeterminate per mettere i puntini sulle “i” … e quanti a volte dobbiamo metterne. Poi ci pentiamo, quando ormai la frittata e’ fatta, e ci meravigliamo che le uova si siano rotte. Però come ci diamo noi pochi uomini ci riescono. Ci diamo a tal punto che se le cose vanno male ci cambiamo il colore dei capelli, compriamo scarpe e borse da svuotare un negozio e mangiamo kg di cioccolata. Insomma siamo esagerate in tutto, nel bene e nel male. O ci si odia o ci si ama ma si vive difficilmente senza di noi. Che dire, stando attenti a non rovinare tutto, un bel tacer non fu mai scritto ma attenzione una donna zitta e’ più pericolosa ❤️

Quando perdi l’ironia

Quando perdi l’ironia e’ finita … diventi noioso e pessimista e la gente incomincia a starti stretta. Voi direte – di sti tempi hai voglia ad ironizzare con tutti sti problemi – ed invece, rispondo io, e’ proprio di sti tempi che dovremmo ironizzare su tutto, proprio su tutto. Siamo vivi? Si ? E allora buttiamola in vacca ( scusate il francesismo) e prendiamo in giro la vita. Se penso che i miei sono usciti da una guerra io in confronto ho solo vissuto una pandemia. Solo ? Si solo, forse ho rischiato ma non ero ne’ al fronte ne’ sotto i bombardamenti. Quindi vi prego, basta imbruttimenti da COVID – un po’ di ironia ci vuole, ci vuole e basta. La foto della mia amica Manuela e’ emblematica, un chiaro richiamo ad una sana ironia. Eravamo in crociera sul Nilo e lei imitava Nefertiti con una spazzola e un phon. Quando la vedo rido ancora come allora. Un consiglio, cercate un ricordo che vi scolli il broncio e ripensatelo quotidianamente, vedrete che il sorriso arriverà… sorridere e ironizzate perché l’ironia salverà il mondo è noi dobbiamo salvarci con lui ❤️